
L’ensemble si propone lo studio e l’esecuzione di brani vocali e strumentale del XII e XVIII secolo, con particolare riferimento a quelli di area italiana, o di musicisti italiani operanti nell’ambito delle cerchie culturali europee del periodo protobarocco e barocco. Particolare riguardo viene riservato agli autori e alle musiche, specialmente inedite, dell’area culturale territoriale di riferimento del gruppo (si ricordi l’esecuzione di musiche del compositore sarzanese Andrea Bianchi). Nella pagina dei programmi sono dettagliati diversi repertori.
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Ostinato Amore
Melodie, canzonette ed arie del Seicento italiano cantano l’Amore
concerto spettacolo per stumenti barocchi, recitazione e danza.
La canzone d’amore ha origini antichissime. L’amore ha ispirato artisti e letterati di ogni epoca, dall’antichità ai giorni nostri, che ne hanno esplorato ogni forma, sfaccettatura e sfumatura. Nella musica del Rinascimento e del Barocco la canzone d’amore si è espressa nella sua forma più nobile all’interno delle corti e dei palazzi, talvolta riprendendo melodie dalla tradizione popolare.
Sebbene tale nobiltà sia spesso puramente formale, nonché squisitamente musicale, il contenuto letterario di molti di questi componimenti si spinge, abbracciando ogni differente forma del sentimento, all’interno della sfera sessuale. Se in alcuni di questi brani risultano evidenti le allusioni erotiche, in molti altri l’amore viene descritto nella sua forma più alta, e non mancano, in un caso o nell’altro, le sofferenze e i lamenti di amanti disperati e non corrisposti, le serenate, il corteggiamento, la distanza e infiniti altri temi. Anche la caricatura, l’ironia, il doppio senso e molti altri artifici letterari si alternano nelle composizioni secentesche destinate a rappresentare la vastità di un concetto indefinibile e caleidoscopico, creando un’infinita tavolozza di colori, variazioni, affetti, emozioni.
Nel programma proposto è rappresentata, in una galleria di brani vocali e strumentali, la tipica successione d’affetti e di emozioni che per secoli ha punteggiato i differenti momenti dell’evoluzione del sentimento amoroso.
Diversi i momenti musicali preceduti da monologhi recitati, in cui vengono tratteggiati alcuni aspetti del sentimento amoroso attraverso le composizioni di alcuni dei più importanti musicisti italiani del Seicento, che talvolta riprendono melodie popolari estremamente note all’epoca, spesso costruite su bassi ostinati (cioè costituiti da una successione costante di note su cui si improvvisavano o venivano scritte delle variazioni).
Si tratta generalmente di canzonette, cioè brevi componimenti strofici, o arie, composizioni un poco più complesse, in cui il dettato del testo si sviluppa in maniera semplice ed immediata, sia nella forma che nel contenuto. I generi musicali propri delle composizioni vocali presenti nel programma si propongono in effetti di porre in musica semplici componimenti poetici con l’intenzione di produrre brani di piacevole e facile ascolto, intenzione in qualche modo comune all’attuale genere canzonistico. Tale vocazione ha consentito a molte di queste composizioni, generalmente raccolte in gruppi all’interno di volumi a stampa, di godere all’epoca di un discreto successo e di girare tra gli ambienti cortesi e signorili. Molti compositori di questo genere di brani furono abili e rinomati esecutori alla tiorba, al liuto e alla chitarra, strumenti a pizzico che ben si adattavano ad un’esecuzione in ambienti intimi e destinati ad un pubblico ristretto.
Un solo esecutore, sebbene abile e raffinato nella tecnica strumentale e nel canto, avrebbe certamente potuto cantare queste musiche accompagnandosi da solo. Era tuttavia prassi, quando i mezzi e le risorse umane lo consentivano, utilizzare brani ad una voce con il basso per essere suonati con più strumenti, alcuni per raddoppiare ed arricchire il basso stesso, altri per intercalare le strofe vocali con passaggi strumentali, o per dialogare con la voce, improvvisando una seconda parte.
A questi abbiamo affiancato melodie e danze strumentali che contengono gli stessi elementi melodici (alcune di queste melodie vennero infatti messe in musica sia sotto forma di arie o canzonette vocali sia sotto forma di brani strumentali variati) o che hanno una certa attinenza in relazione al loro contenuto: molti brani strumentali dell’epoca, infatti, recano titoli rappresentativi ed evocativi.
Queste musiche, soprattutto quelle vocali, in parte manoscritte o tratte da raccolte a stampa dell’epoca, si presentano generalmente in forma semplice e sintetica, con una linea di canto ed una di basso. La strumentazione, le variazioni e l’arrangiamento in generale, secondo il costume dell’epoca, è frutto dell’invenzione e della fantasia degli esecutori, rendendo quindi l’esecuzione di queste musiche un fatto del tutto originale.
Lo spettacolo si articola in letture ed esecuzioni che avvengono senza soluzione di continuità, in cui i vari aspetti del sentimento amoroso vengono introdotti da una breve narrazione, che viene successivamente espressa attraverso la musica, talvolta accompagnata dalla danza e dal movimento.
scarica il programma completo con i testi dello spettacolo
Programma del concerto
Ostinato Amore
Melodie, canzonette ed arie del Seicento italiano cantano l’Amore
PROLOGO
Entrata di piva, ghironda et altri stromenti
Hieronimus Kapsberger Felici gl’animi
AMOR CORTESE
Hieronimus Kapsberger La rosa bianca
Maurizio Cazzati Ballo di Dame & ballo di Cavaglieri
Vincenzo Calestani Damigella tutta bella
FOLLIA D’AMORE
Tarquinio Merula Quando gli uccelli porteranno gli zoccoli
Marco Uccellini Bergamasca
Giovanni Stefani Bella mia questo mio core
PIACERE D’AMORE
Barbara Strozzi Amor dormiglione
Hieronimus Kapsberger Il canario
Giovanni Giacomo Gastoldi A lieta vita
INTERMEDIO
Giovanni Antonio Pandolfi Mealli Sonata La castella per flauto
Anonimo siciliano Sonata dei venditori di tamburello
PENA D’AMORE
Salomone Rossi Sinfonia IX in echo
Barbara Strozzi Che si può fare
GELOSIA D’AMORE
Hieronimus Kapsberger Ciaccona
Tarquinio Merula Folle è ben chi si crede
EPILOGO
Giovanni Stefani Partenza
Andrea Falconieri Passacalle
con testi di
Michele Bertucci & Donato Sansone interpolati con brani di:
A. Cappellano, L. Ariosto, B. Castiglione, W. Shakespeare, G.B. Marino
Organico
soprano, flauto dolce, organo, tiorba, chitarra, colascione, clavicembalo, percussioni ed altri (6 esecutori e una danzatrice/attrice)
Il fin, la meraviglia
Il fin, la meraviglia… chi non sa far stupir vada alla striglia: questo verso di Giovan Battista Marino ben rappresenta e sintetizza quella che durante il Seicento, in un processo che prende avvio già il secolo precedente, divenne la missione precipua della retorica, che condizionò profondamente tutta la produzione artistico-letteraria del barocco italiano ed europeo.
L’intenzione è di “meravigliare”, cioè di amplificare le emozioni nell’ascoltatore o nello spettatore, sia attraverso l’uso delle già consolidate figure retoriche, esasperandone tuttavia gli aspetti drammatici, peculiari, emozionali, sia tramite la tecnica, sia essa musicale, strumentale, artistica o narrativa, portata all’estremo delle potenzialità umane e strumentali. (altro…)
Passacaglia della Vita
IN COLLABORAZIONE CON ZEBO (ZERO EMISSION BAROQUE ORCHESTRA)
Le storie, i topoi, l’immaginario del primo seicento raccontato attraverso cinque percorsi musicali chedescrivono i pensieri e gli stati d’animo di quell’epoca.
Ogni “racconto” verrà introdotto da un attore che ne reciterà la trama e, durante l’esecuzione, verranno proiettati dei quadri che condurranno lo spettatore attraverso il percorso narrativo, aiutandolo ad identificare i vari brani ed a interpretarli.
All’interno di ogni blocco narrativo i brani verranno eseguiti senza soluzione di continuità. (altro…)
Passacaglia della vita (versione ridotta)
Per molti secoli l’assenza di mezzi di diffusione di massa ha attribuito ad alcuni luoghi di aggregazione sociale, come la chiesa e la piazza, il ruolo di diffondere tra il popolo parole, concetti e melodie. Non stupisce quindi il fatto che molta musica di carattere sacro e moraleggiante attingesse al vasto repertorio delle melodie popolari travestendone il testo e parodiandone il contenuto da profano a sacro, con la precisa intenzione di rievocare motivi musicali noti su cui veicolare concetti morali o spirituali. Melodie ormai popolari e variamente utilizzate in ambito vocale e strumentale, furono per tutto il Seicento utilizzate per confezionare brani di carattere moraleggiante o spirituale, come nel caso (altro…)
Charpentier, Messe de Minuit pour Noël
Marc Antoine Charpentier
Messe de Minuit pour Noël
(Orchestra barocca Baschenis Ensemble e coro Il Convitto Armonico, Stefano Buschini direttore)
Bonum est confiteri Domino
Bonum est confiteri Domino
Motetti a una, due, tre e quattro voci con il suo basso continuo per sonare
di Andrea Bianchi Da Sarzana (Vincenti, Venezia, 1612)